UN TERRACQUARIO PER  LE ORCHIDEE

ILLUMINAZIONE

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Abbiamo posto il nostro terracquario in un posto poco luminoso della casa in modo da sfruttare la sua luce ai fini di arredamento e confort della casa stessa. Inoltre se la vasca fosse stata esposta al sole, nei mesi più caldi specialmente, si sarebbe  trasformata in una grossa pentola per lessare le piante. La luce che forniremo al terracquario è quindi tutta o in gran parte artificiale. Inutile sottolineare quanto la luce sia importante per una sana e corretta crescita delle piante orchidee incluse. Gli aspetti fondamentali sono:
bulletL'intensità
bulletL'estensione della sorgente luminosa
bulletLa qualità
Piante che richiedono troppa luce non sono adatte per un terracquario

 

L'intensità luminosa ed il posizionamento delle lampade all'interno o all'esterno influenzano la temperatura

 

Aumentare le ore del giorno compensa una bassa intensità luminosa

Per quanto riguarda l'intensità della luce occorre dire che piante troppo esigenti (che richiedono luce molto forte) non sono adatte per il terracquario. Consiglio di non superare le esigenze di luce di una cattleya (anche meno). I fattori da tenere in considerazione  riguardanti l'intensità luminosa sono: 
bulletL'intensità della luce richiesta propriamente detta
bulletLe ore di luce somministrate (il giorno nel terracquario)
bulletLa temperatura interna voluta

Ad esempio: voglio mettere piante che necessitano di luce relativamente forte. Posizionerò le lampade all'interno del vetro ma queste mi svilupperanno un calore non trascurabile quindi sarà difficile realizzare un terracquario freddo. Viceversa per piante che necessitano di luce bassa ed ambiente freddo posizionerò le mie lampade all'esterno sopra il terracquario, lo spessore del vetro del tetto e la maggiore distanza della lampada dalle foglie diminuirà molto l'intensità della luce ma la temperatura si manterrà più bassa. Ovviamente lampade più forti producono più calore. Per compensare una intensità luminosa diversa da quella desiderata posso anche giocare sulle ore di luce somministrate aumentando la durata del giorno nel terracquario, ma fino ad un certo punto. Poiché anche la fase notturna è importante per le piante sconsiglio di superare le 16 ore di luce / die. Aumentare la durata del giorno compensa in parte una intensità luminosa più bassa del desiderato. Nei nostri terracquari la durata del giorno è di 13 - 15 ore. 

Le lampade consigliate si riducono a due tipi: Neon lineari o ad alogenuri metallici

Terracquario caldo: visibili i 3 neon da 30 W (due interni ed uno esterno) con i propri riflettori

Terracquario caldo: "tetto" visibili i due neon posti all'interno

I tipi di lampade impiegabili sono, secondo noi, due: neon e lampade ad alogenuri metallici. A favore dei primi sono: il costo basso e quindi la possibilità di sostituzione frequente (un anno), la lunghezza estesa della lampada che evita quindi ombre, possono essere messi all'interno del terracquario (con i reattori fuori). A favore delle lampade ad alogenuri metallici sono: un miglior rapporto fra consumo ed intensità luminosa (più elevata) una buona distribuzione spettrale. Per un terracquario profondo 50 cm andranno bene 3 neon se le piante contenute non sono troppo esigenti in fatto di luce oppure una lampada ad alogenuri metallici da 70 W. Ovviamente con riflettori. Per aumentare la luce disponibile è infatti obbligatorio l'uso di riflettori che evitino dispersioni di luce qualunque sia la lampada impiegata. Per i neon vanno bene i riflettori per acquari che sono anche eleganti ed indistruttibili. Per la lampada ad alogenuri metallici i riflettori, con lampada incorporata, che si trovano nei negozi per acquari hanno costi davvero esorbitanti ed ingiustificati e sconsiglio vivamente di acquistarli. Possiamo invece acquistare un proiettore ad uso industriale per esterni completo di lampada risparmiando moltissimo. Il proiettore è già anche un riflettore ma se, una volta fissata la distanza dal tetto del terracquario (va infatti messo all'esterno), vediamo che molta luce non è diretta sul terracquario possiamo fare dei riflettori artigianali sui 4 lati che aumenteranno anche l'estensione del corpo luminoso oltre alla intensità. Noi abbiamo costruito tali riflettori usando i coperchi delle teglie monouso di foglio di allumino usati per il forno. 

Proiettore industriale con riflettori accessori artigianali sospeso al di sopra del terracquario freddo.

Terracquario freddo: Visibile il proiettore con lampada ad alogenuri metallici e riflettori accessori. Un neon lineare da 30 W.

Poiché l'intensità della luce diminuisce rapidissimamente con l'aumentare della distanza della fonte di luce dal corpo illuminato come stabilire l'altezza delle lampade dalle foglie delle nostre piante? Ovviamente le piante che richiedono luce maggiore andranno più in alto. Il sistema più sicuro è misurare la luce a varie altezze con un luxmetro (strumento per misurare la luce) ma i luxmetri più economici (sempre costosi) hanno una approssimazione elevata. Sulla rete si trovano tabelle per misurare la luce usando l'esposimetro di una macchina fotografica ma usare queste tabelle non è molto corretto perché non tengono conto della luminosità dell'obiettivo montato su tali macchine e quindi le tabelle non possono essere valide per tutti. Però possiamo riprendere l'idea e con la nostra macchina fotografica in condizioni sempre uguali di ISO, obiettivo ecc costruirci la nostra tabella. Misuriamo su un foglio bianco o grigio chiaro la luce del sole a mezzogiorno di una limpida giornata estiva ed attribuiamo a questa un valore di 100000 lux. Possiamo calcolare la luce misurata in altra occasione tenendo conto che ogni stop (scatto della ghiera) sia di apertura del diaframma sia di aumento del tempo di scatto significa un dimezzamento della luce. E' un metodo sempre grossolano ma fornisce un certo orientamento. Per dare un termine di paragone diremo che noi abbiamo le foglie di masdevallia e dracula a circa 50 -70 cm da una lampada ad alogenuri da 70 W di potenza ed una phalenopsis a 35 cm dal piano dei neon. L'intensità luminosa, oltre che con la distanza dalla fonte di luce, cambia anche ovviamente, in senso laterale essendo (posta fissa la distanza dalla lampada) massima al centro e diminuendo gradatamente spostandosi lateralmente. Questo anche per i neon lineari.
Occorre una luce qualitativamente simile a quella solare L'estensione della sorgente luminosa è anche importante. Se la sorgente luminosa è idealmente puntiforme si creeranno ombre importanti e le piante saranno in competizione per raggiungere un "posto al sole". E' importante che l'area del corpo luminoso (lampada e riflettore) sia più estesa possibile oppure che i corpi luminosi siano più di uno. I neon lineari, per loro conformazione, sono quelli che danno meno problemi. 
Oltre all'intensità anche la qualità della luce è importante. La luce solare (la migliore) è il risultato di tante componenti di luce monocromatiche che messe assieme danno come risultato una luce policromatica come quella solare. Possiamo già dire che una luce monocromatica o con poche componenti è, per noi, qualitativamente non buona. Le varie componenti della luce solare hanno effetti diversi: alcune servono più alla fotosintesi clorofilliana, altre sembra siano più attive nell'indurre la produzione di fitoormoni... altre non sembrano servire a nulla (sarà vero o semplicemente non se ne conosce ancora l'effetto?) ma contribuiscono alla luminosità totale. La suddivisione in componenti monocromatiche di una luce policromatica è il cosiddetto spettro. Uno spettro continuo, senza buchi, e ricco di componenti ci indirizza su una luce qualitativamente buona per i nostri scopi. L'effetto generale di tutte le componenti elementari insieme di una luce da come risultato visibile il suo colore finale. Il colore finale più freddo (blu) o più caldo (rosso) è appunto la sua temperatura di colore misurata in gradi Kelvin. La luce solare varia la sua temperatura di colore nell'arco della giornata (più calda al tramonto ad es.) e del parallelo (più blu nei paesi nordici e più bruna nei tropicali). Possiamo considerare la sua temperatura di colore circa uguale ai 5500 Kelvin. La luce da noi scelta dovrà essere quindi policromatica, con una temperatura di colore prossima ai 5500 K, con uno spettro pieno. Insomma senza farla tanto lunga dovrà essere più simile possibile alla luce solare. Se si usano i neon è consigliabile usare neon differenti ad esempio a gradazione 84, 86 e a "luce solare" (biolux) possiamo anche mettere un neon per la crescita delle piante tipo fluora, grolux ecc ma costano molto di più ed hanno una bassa intensità luminosa, favoriscono inoltre la crescita di alghe monocellulari. Nei negozi per acquari esistono neon a più alta emissione luminosa per piante che costano ancora di più andranno sicuramente meglio ma non così meglio da giustificare il prezzo. Le lampade ad alogenuri metallici esistono di diverse temperature di colore anche prossime ai 5000 -5500 K ed hanno un ottimo spettro. La loro luce è complessivamente migliore di quella dei neon. Noi usiamo una HQI-TS 70W /D UVS. Sia i neon che le lampade ad alogenuri diminuiscono l'emissione luminosa con il tempo (i neon di più) e andranno quindi periodicamente sostituiti. Nel caso dei neon è consigliabile non sostituire tutti i neon insieme ma, a rotazione, uno ogni 6 mesi ad esempio, in modo da mantenere più costante la luce nel terracquario senza sbalzi improvvisi.
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Creato il 21/05/2004 Aggiornato il 24/05/2004